Hai più di quarant’anni e fai fatica a mettere a fuoco gli oggetti vicini?
Abbiamo 2 notizie per te: una buona e una, per così dire, meno buona…
Partiamo dalla seconda, così ci togliamo il peso: probabilmente sei diventato presbite.
Si, lo sò, non è il massimo sentirsi dire questa cosa, soprattutto perchè sembra un brutto parolone e magari non sai bene cosa significhi.
Ti sei solo accorto che quando vuoi leggere o guardare il tuo smartphone vedi tutto sfocato. Beh, consolati, se osservi i tuoi coetanei ti renderai conto di non essere l’unico in questa nuova dimensione… e non farti ingannare da chi ti dice che da vicino vede benissimo, basta solo che tolga l’occhiale: è solamente un miope che però sta vivendo la tua stessa situazione ma non la riconosce come tale.
E poi diciamocelo, chi mai ammetterebbe di star invecchiando?
Però ti avevo detto che c’è anche una buona notizia, ed infatti eccola qua: questa condizione può essere rallentata con l’utilizzo di ausili visivi adatti.
Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto, cos’è la presbiopia?
La presbiopia è un difetto visivo molto democratico.
Infatti, come ho già lasciato trasparire, colpisce tutti indistintamente con l’avanzare dell’età.
In pratica, il cristallino (che è a tutti gli effetti una lente che abbiamo all’intendo del nostro occhio fin dalla nascita) si irrigidisce gradualmente col passare degli anni, perdendo cosi la sua elasticità e di conseguanza diminuendo così la capacità di accomodazione, ovvero la sua capicità di comprimersi per aumentare l’effetto diottrico necessario per la messa a fuoco negli oggetti da vicino.
Questa condizione si manifesta dopo i quarant’anni facendo diventare difficoltoso svolgere attività come leggere o lavorare al pc.
La presbiopia non va vista come una malattia, ma come una condizione naturale e inevitabile.
All’inizio può sembrare ‘trascurabile’, tenderai ad allungare le braccia oppure a distanziarti il più possibile da quello che vuoi vedere, ma è sempre bene tenere presente che la capacità di messa a fuoco andrà via via peggiorando, fino a stabilizzarsi attorno all’età di 65 anni.
Se ti accorgi invece di avere sintomi simili a quelli della presbiopia, ma non hai ancora passato i 40 anni, probabilmente hai a che fare con un altro difetto visivo chiamato ipermetropia.
In ogni caso, una volta accertata la buona salute dell’occhio, è consigliabile rivolgersi all’ottico-optometrista.
Ora che sai cos’è la presbiopia la domanda sorge spontanea: Come possiamo trattarla?
Così come è impossibile fermare l’avanzare dell’età, allo stesso modo è impossibile evitare la presbiopia.
Puoi, tuttavia, convivere tranquillamente con questa condizione correggendola con i giusti strumenti.
Ecco quali:
- Lenti a fuoco fisso. No, non stiamo parlando di quei occhialacci con 2 lenti di ingrandimento piazzate al posto delle lenti che trovi dappertutto, perfino nel sacchetto delle patatine, e che tra le varie cose non conformi per un utilizzo prolungato, non fanno nemmeno parte della categoria dei dispositivi medici. Stiamo invece parlando di veri e propri occhiali da vicino realizzati mediante l’intervento di un Ottico Abilitato e montanti lenti oftalmiche. Ecco, questa è la soluzione più diffusa; chi non ha i classici ‘occhiali da lettura’? Gli occhiali con lenti a fuoco fisso sono generalmente i più economici, ma non per questo i più indicati. Si rivelano efficaci, infatti, più che altro nelle prime fasi della presbiopia come soluzione ‘tampone’ perchè correggono solo una distanza: il vicino, ma diventano invece inadatti nelle fasi più avanzate quando inizia a palesarsi il bisogno di correggere una nuova distanza: l’i犀利士
ntermedio. - Lenti a profondità di campo. Questa tipologia di lente è l’evoluzione delle lenti a fuoco fisso. Particolarmente indicate per i videoterminalisti o per chi ha necessità di mettere a fuoco oggetti e/o persone fino a 2 mt di distanza, danno la possibilità di vedere bene distanze da vicino e intermedie senza creare problemi alla postura e alla cervicale.
- Lenti bifocali. Diffuse a lungo, specialmente tra chi è al contempo presbite e miope/ipermetrope/astigmatico, le lenti bifocali permettono la messa a fuoco di due distanze, ilvicino e il lontano. Hanno un piccolo deterrente estetico: è infatti ben visibile sulla lente lo stacco tra le due sezioni. Questo genere di lenti, difatti, sono state superate’ dalle moderne lenti progressive, sia per la questione estetica, sia per la mancanza della diottria dell’intermedio.
- Lenti progressive. La soluzione più moderna e, probabilmente, la migliore per chi è presbite. Le lenti progressive coprono ogni tipo di distanza: vicina, media e lontana. La lente è uniforme alla vista e offre una nitidezza perfetta se personalizzata per il portatore. Questo genere di supporto, inoltre, permette di svolgere molteplici attività e di evitare continui cambi di occhiale (che vanno a deteriorare l’occhiale stesso).
Una buona lente progressiva parte dalle 400/500€ a salire. Se il prezzo proposto è inferiore, la qualità dei campi di visione, nonchè del materiale stesso di costruzione, saranno piuttosto scadenti. Il prezzo è quindi più elevato rispetto agli altri tipi di lente, ma i vantaggi sono notevoli. Studi in merito, tra l’altro, dimostrano che l’utilizzo di ausili visivi, come delle ottime lenti progressive, possa rallentare il decorso della presbiopia.
Per rallentare la presbiopia, infine, può esserci d’aiuto anche un po’ di ‘ginnastica per gli occhi’.
Niente di miracoloso, intendiamoci, ma un modo per avere sollievo e tenere la messa a fuoco allenata.
Piuttosto famosa è la regola 20/20/20, ovvero imporsi di distogliere lo sguardo da un’attività che richieda la messa a fuoco da vicino (es. lavoro al pc) ogni 20 minuti per rivolgerlo verso un punto più distante (più o meno 20 metri) per 20 secondi.
Non funzionano invece (nè come prevenzione, nè come gaurigione) i tristemente famosi occhiali stenopeici o anche detti del metedo Bates, ovvero quegli occhiali che spesso si trovano alle fiere e che hanno le lenti tutte bucherellate.
Venduti come “occhiali” dagli effetti miracolosi, in grado di curare qualunque distrubo visivo, sono invece dei semplici pezzi di plastica che si basano per l’appunto sul principio del foro stenopeico il quale, riducendo le interferenze e facendo filtrare la luce da un unico punto, migliorano la qualità visiva.
Considerato il fatto che portare questi tipi di occhiali può provacare malessere diffuso e astenopia (mal di testa, nausea, bruciore o dolore agli occhi, ecc) possono altresì compromettere la vista in quanto il cervello deve costantemente “scartare” l’immagine scura per concentrarsi sulle immagini derivanti dai fori. E una volta tolti ecco la fregatura: la vista è esattamente uguale a prima!
Per qualsiasi dubbio è sempre bene rivoglersi ad un Ottico abilitato per sapere qual’è la lente migliore per le proprie esigenze e ad un Dottore in Optometria (preferibilmente specializzato in presbiopia) per la visita refrattiva optometrica.
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