Rossore, bruciore e fastidio agli occhi sono sintomi frequenti? Ad essi si affiancano anche irritazione dell’occhio e annebbiamento della vista? Potrebbe trattarsi della sindrome dell’occhio secco, un disturbo oculare che può manifestarsi soprattutto nelle donne sopra i 45 anni. Ma di cosa si tratta e come si capisce se si tratta proprio di questa patologia? Ecco come individuarla.
Che cos’è l’occhio secco?
La sindrome dell’occhio secco, nota anche come Sindrome da Disfunzione Lacrimale, è un disturbo oculare causato dalla riduzione o dall’alterazione del film lacrimale che ricopre l’occhio e provvede a lubrificarlo e a proteggerlo. In pratica, quando la quantità o la qualità delle lacrime si riduce o peggiora si manifesta inevitabilmente la secchezza dell’occhio. Di conseguenza, la mancanza di lubrificazione causa una disidratazione cronica della congiuntiva e della cornea, e quindi genera l’irritazione.
Da cosa è causato l’occhio secco?
Le cause del disturbo sono molteplici, e oltre che essere dovuto ad alterazioni di tipo ormonale o del tipo di ambiente in cui si vive può insorgere a causa di altre patologie, in modo particolare di quelle autoimmuni. Fra queste vi sono:
- Artrite reumatoide – può colpire a più livelli, coinvolgendo diversi organi ed apparati, e può anche alterare il film lacrimale
- Vitiligine – si può manifestare anche sul bordo delle ciglia e delle palpebre e ad essa è associata spesso una certa secchezza oculare.
- Rosacea – Simile all’acne, si presenta soprattutto sul viso tra i 30 ed i 50 anni con pustole, papule ed eritema persistente e oltre che coinvolgere l’apparato visivo può causare un’alterazione del film lacrimale.
- Malattie infiammatorie croniche intestinali – Numerosi studi scientifici hanno evidenziato il legame tra i disturbi di tipo intestinale e quelli oculari che danno origine ad un’alterazione del film lacrimale.
- Dermatite seborroica – si presenta con un’alterazione della funzione delle ghiandole seborroiche e può colpire anche le ghiandole di Meibomio, e sfociare inevitabilmente nell’occhio secco.
- Tiroiditi autoimmuni – occhio secco e tiroide sono strettamente collegati ed è il disturbo oculare più frequente che lamentano i pazienti con malattia di Graves, infatti viene riscontrato nell’85% di coloro che ne soffrono.
Come capire se si ha la sindrome dell’occhio secco?
Per riconoscere l’occhio secco i sintomi principali sono eccessiva lacrimazione, bruciore oculare, arrossamento, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, formicolio, prurito e fastidio alla luce. Altro sintomo che permette di riconoscere la patologia dell’occhio secco è al risveglio la difficoltà di apertura delle palpebre e nei casi più gravi anche dolore e annebbiamento della vista.
I sintomi appena citati si manifestano generalmente in entrambi gli occhi e nella maggior parte dei casi si presentano con disturbi minimi in soggetti che:
- Usano lenti a contatto a lungo
- Si trovano in ambienti ventosi
- Frequentano ambienti troppo riscaldati o con aria condizionata
- Assumono determinate categorie di farmaci come antistaminici, estrogeni, psicotropi, antimuscarinici e betabloccanti
I sintomi, come visto, sono piuttosto facili da riconoscere, e se vengono avvertiti non bisogna sottovalutarli ma è fondamentale rivolgersi ad uno specialista per evitare che possano degenerare e trasformarsi in patologie molto più gravi.
Come si cura?
Una volta accertato che si tratta di occhio secco le cure che il medico oculista potrà prescrivere non sono risolutive, in quanto non esiste una terapia certa che permette di sconfiggere definitivamente il disturbo. La terapia è invece personalizzata sul paziente in base all’entità del disturbo, dopo un’attenta valutazione dei dati clinici e strumentali.
Bisogna evitare assolutamente le soluzioni fai da te o medicazioni che il paziente magari decide di fare senza il consulto dell’oculista. Spesso si tende a credere che per combattere l’occhio secco il collirio sia la soluzione definitiva, tuttavia non tutti i colliri sono uguali e bisogna scegliere quello giusto in base alla gravità del disturbo presentato.
Nella prima fase della terapia, che si svolge a casa, è previsto l’uso di un collirio scelto in maniera opportuna dal medico, di salviette o schiume per pulire le palpebre e di integratori da assumere per bocca. Il miglior integratore per occhio secco, secondo alcuni studi clinici condotti su pazienti affetti dalla malattia, è quello contenente acidi grassi omega-3 EPA e DHA e omega-6 GLA.
L’associazione di entrambe le sostanze esercita un effetto antinfiammatorio in grado di contrastare con efficacia la malattia, ne riduce i sintomi grazie ad un aumento dello strato lipidico e alla riduzione dell’irritazione oculare. La seconda fase della cura prevede dei cicli di trattamenti di Luce Pulsata da svolgere in ambulatorio.
2 risposte
Buongiorno mi chiamo Antonio ho 65 anni e recentemente ho problemi di secchezza oculare con una leggera blefarite.
Ho fatto alcune visite oculistiche ma con pochi risultati concreti
Uso lacrime artificiali e attualmente mi detergo gli occhi con Septavis .
Essendo molto miope ed essendo stato operato di cataratta qualche anno fa non vorrei sorgessero altre complicazioni oculari e sto cercando di trovare una valida soluzione per curarmi.
Assumo già vitamina D.
3 gocce al giorno di DiBase da 10000 U ,oltre non posso per problemi di Calcolosi renale.
Come da referto Nefrologico del Centro metabolismo minerale del Manzoni Lecco.
Sarei interessato alla terapia della luce pulsata che ho letto sia quella più indicata in taluni casi.
Non so come funziona e se ha qualche controindicazione per la retina o cornea.
Vorrei essere contattato ed eventualmente discuterne seriamente.
Grazie Antonio di Lecco.
Buongiorno Antonio,
sono felice di aver dato un nuovo spunto per risolvere il tuo problema.
Per avere una quadro più specifico della tua situazione e per capire se la terapia con luce pulsata può essere adatta a te, ti consiglio di rivolgerti al Centro Italiano Occhio Secco con sede a Milano.
A presto
Nadia