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Occhiali Stenopeici: ecco perché non funzionano

occhiali stenopeici

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I campi medici sono talmente vasti e affascinanti che, a volte, è più che normale per chi non ha particolari studi alle spalle faticare a distinguerne i confini. Succede, quindi, che ogni settore di ambito sanitario si trovi costretto a convivere con l’esistenza di aree grigie, ricche di supposizioni, terapie, o miti che rischiano di confondere e generare più domande che risposte. Compito dei professionisti del settore è anche dissipare questi dubbi e divulgare con passione le conclusioni a cui vite intere di studi e tentativi hanno portato. Se non altro per evitare che alcune persone possano nutrire false speranze e sprecare tempo e denaro con soluzioni che rischiano di rivelarsi un vicolo cieco.
Il grande mondo del benessere visivo convive da tantissimi anni con ‘terapie alternative’ che adoperano degli strumenti chiamati occhiali stenopeici, spesso associati al noto Metodo Bates.

Cerchiamo di fare chiarezza su queste realtà affidandoci alle evidenze scientifiche. Insomma: gli occhiali stenopeici, funzionano o no?

  1. Metodo Bates: cos’è?
  2. Occhiali Stenopeici: cosa sono?
  3. Conclusioni e consigli.

Metodo Bates: cos’è?

Il metodo Bates, creato agli inizi del ‘900, prende il nome dal suo creatore: William Horatio Bates. Secondo questo metodo, praticando con regolarità una serie di esercizi oculari, sarebbe possibile guarire da quasi tutti i difetti visivi, senza bisogno di ausili ottici o interventi chirurgici. Spesso queste ‘teorie alternative’ sembrano troppo belle per essere vere e, altrettanto spesso, lo sono. William Bates, infatti, non riuscì mai in alcun modo  dimostrare la validità del suo metodo. Test clinici mai hanno mostrato miglioramenti nei pazienti che a lui si sono affidati. Da segnalare inoltre, che i suoi studi non hanno mai tenuto conto dell’anatomia oculare e del suo funzionamento.

Spesso si sente dire che, in ogni caso, il metodo non ha risvolti dannosi, quindi, nel dubbio, perché non provare? Gli esercizi del metodo non dovrebbero, infatti, creare danni visivi o peggiorare la propria condizione. Esiste tuttavia un grosso effetto collaterale. Il metodo indica gli occhiali come uno strumento da non utilizzare, questo può portare a un deterioramento visivo più rapido in chi, ad esempio, soffre di presbiopia. Il mancato utilizzo di ausili ottici in chi ne ha bisogno, inoltre, si porta dietro una serie di problematiche (prime tra tutte la cefalea) che molti di voi, probabilmente, conosceranno bene.

Occhiali Stenopeici: cosa sono?

Gli occhiali stenopeici sono uno strumento piuttosto in voga, specialmente sul web e negli e-commerce, che ‘promette’ migliorie dei disturbi visivi. Si tratta di ausili che al posto delle lenti montano una ‘schermatura’ forellata che permette di vedere, appunto, solo attraverso i buchini e di far colpire l’occhio da meno luce possibile.

Attualmente nessuno è mai stato in grado di dimostrare miglioramenti indossando occhiali stenopeici. La sensazione di vedere in maniera più nitida quando si indossano è dovuta ad un principio fisico chiamato diffrazione e, per spiegarlo in maniera semplicistica, è come se le onde si posizionassere su un unico piano mandando quindi un immagine più forte al nostro cervello. Avreste un effetto molto simile bucherellando un cartoncino nero e guardando attraverso.
Indossare questo tipo di occhiali al posto di ausili ottici progettati e creati ad hoc per i propri disturbi visivi può portare a un peggioramento della propria condizione. Se non altro perché i vizi refrattivi si possono correggere solo mediante lenti oftlamiche (e se funzionassero davvero gli occhiali non esisterebbero più!)

Conclusioni e consigli

Affidarsi a terapie o ausili medici la cui funzionalità non è mai stata verificata è sempre una scelta rischiosa. Nel migliore dei casi si può andare incontro a un semplice effetto placebo. Nel peggiore dei casi, invece, si può veder regredire la propria condizione. Quando c’è di mezzo la vista affidatevi sempre a professionisti della visione. Nella maggioranza dei casi, il gioco non vale affatto la candela.

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Nadia Squicciarini

Creatrice del Metodo 3P (Protocollo progressivo perfetto)e fondatrice dello Studio Ottico Suisse Optique di Lecco, specializzato nella vista over 40.

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