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Lenti progressive: pro e contro

Lenti progressive

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Se anche voi siete nel club dei ‘quattrocchi’ o vi accingete ad entrarci, probabilmente avrete già sentito parlare di lenti progressive. In poche parole, sono lenti correttive graduate create in modo da agevolare la vista da qualsiasi distanza, particolarmente adatte a chi sta diventando presbite. La lente, infatti, è composta da tre sezioni: quella superiore per vedere da lontano, quella centrale per le distanze intermedie e quella inferiore per mettere a fuoco nelle vicinanze.

La tecnologia delle lenti progressive non è di ideazione recente. I primi prototipi hanno visto la luce all’inizio del ‘900 in una versione estremamente primitiva e impossibile da mettere in commercio. Il progetto è poi stato ripreso in mano negli anni ’50 con delle lenti grezze, ma migliorate notevolmente. Da allora la ricerca non ha mai smesso di affinare e perfezionare il processo di produzione, fino ad arrivare a livelli di comfort che ne hanno permesso la diffusione su larga scala.
Le lenti in commercio attualmente sono migliorate nell’ampiezza dei campi di visione, partendo da geometrie basiche, fino alle versioni personalizzate in base alle esigenze del singolo individuo e sono frutto di anni di evoluzione nella tecnologia.

A questo punto vi chiederete:’È arrivato il momento di passare alle lenti progressive?’. L’unico modo per stabilirlo è chiedere una consulenza con un bravo ottico-optometrista specializzato in presbiopia. Intanto, però, possiamo fornirvi alcuni pro e contro di questa tipologia.

Pro:

  • Niente più cambi di occhiale. La praticità è il primo grande punto a favore delle lenti progressive. Non aver bisogno di più paia di occhiali, non doverseli ricordare, non doverli cercare per casa, non stressarli con continue sollecitazioni ‘metto-tolgo’ (che mettono a dura prova sia le lenti che montatura). Piccoli aspetti negativi che vengono eliminati.
  • Sotto il profilo estetico sono più gradevoli delle bifocali. Niente visibili ‘stacchi’ antiestetici. Nonostante coprano diverse distanze, le lenti progressive sono perfettamente uniformi alla vista e non si ha la minima percezione di quella ‘mezzaluna’ visibile nelle bifocali.
  • La nitidezza è eccellente. La qualità ottica di una lente progressiva, sopratutto se ‘personalizzata’, permette di vedere da qualsiasi distanza con la medesima nitidezza.
  • Sono ottime alla guida. Per guidare rilassati e in sicurezza le lenti progressive sono l’ideale. Quando siamo al volante è naturale costringere gli occhi a continui cambi di messa a fuoco tra medie e lunghe distanze; questo processo diventa difficoltoso con l’avanzare dell’età. La struttura delle lenti progressive permette di agevolarlo senza sforzare troppo la vista.

Contro:

  • Prezzo. La qualità si paga e le progressive sono lenti più costose rispetto alle monofocali. L’aspetto negativo, in verità, è relativo. L’acquisto di questo genere di lente, dopotutto, permette di evitare di fornirsi di più paia di occhiali e di avere una visione delle distanze intermedie che, normalmente, non vengono corrette con gli occhiali a fuoco fisso.
  • Necessità di un periodo di adattamento. Passare a un nuovo tipo di lente, dopo una vita a vedere in maniera diversa, è naturale che richieda un certo periodo di adattamento. Non spaventatevi se all’inizio proverete un po’ di vertigini, farete fatica a trovare la messa a fuoco perfetta e vi sembrerà che i lati siano vagamente distorti; questi sintomi passeranno nel giro di pochi giorni. È importante avere un minimo di pazienza. Se i problemi dovessero perdurare, in ogni caso, rivolgetevi all’ottico-optometrista senza esitare.
  • Devono tener conto delle abitudini individuali. Non tutte le lenti progressive sono adatte a svolgere qualsiasi attività. Ad esempio, una persona potrebbe trovarsi in difficoltà a passare molto tempo davanti al pc se non sono progettate ad hoc. L’importante è avere una buona comunicazione con il proprio ottico-optometrista che saprà indirizzare e consigliare al meglio.

Come già accennato, le progressive sono lenti indicate per chi va incontro alla presbiopia: una condizione che colpisce tutti con l’avanzare dell’età e che, solitamente, inizia a manifestarsi dopo i 40 anni.
Per fare in modo che i tempi di adattamento siano brevi, è buona norma indossarle quotidianamente per il maggior tempo possibile. È consigliabile, inoltre, utilizzarle le prime volte in ambienti conosciuti.

Le penti progressive sono ormai un valido e indispensabile alleato per la vita moderna, caratterizzata da attività multitasking.

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Nadia Squicciarini

Creatrice del Metodo 3P (Protocollo progressivo perfetto)e fondatrice dello Studio Ottico Suisse Optique di Lecco, specializzato nella vista over 40.

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