Parte della bellezza dei mondi di ottica e oculistica è il loro costante rinnovarsi. L’inarrestabile processo di ricerca, portato avanti da professionisti estremamente preparati, permette di godere di tecnologie sempre nuove, migliori e ancora migliorabili con cadenze abbastanza ravvicinate. Provate a pensare: le lenti degli occhiali che si portano ora, non sono come quelle di 20 anni fa, così come non lo sono le lenti a contatto e così come sono sempre più raffinate le procedure per interventi come il laser. Il comfort visivo diventa sempre migliore e più facilmente raggiungibile e questo non può che incrementare la qualità di vita nella quotidianità di un’infinità di persone. Dopotutto, i disturbi visivi sono presenti in percentuali enormi nella popolazione e ogni nuovo ritrovato, se funzionale, viene accolto a braccia aperte.
Con questi presupposti, aleggia da qualche anno sul mondo del benessere visivo una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, specialmente per chi convive con la miopia. Il nome può portare alla mente qualche concetto futuristico o fantascientifico, ma non preoccupatevi, nessuno sta per diventare un cyborg.
Ecco a voi le lenti bioniche!
The most common events were pruritus, pain on infusion, and paresthesia. Beyond that, the primary aim of treatment is to restore cardiac output and vital organ perfusion by increasing venous return to the heart, and to reverse the maldistribution of blood. Efficacy of low-dose ibuprofen in acute migraine treatment: systematic review and meta-analysis http://www.farmaciasinreceta.org/. Although it is worth mentioning that it is not a first-line agent for this condition.
Cosa sono le lenti bioniche?
Le lenti bioniche sono una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria messa a punto da Dott. Garth Webb dell’azienda canadese Ocumetics Technology. Tramite un intervento a bassissimo rischio (meno degli interventi con il laser), dovrebbe essere possibile l’innesto di una lente a contatto in un procedimento concettualmente simile a quello dell’intervento sulla cataratta. La neo-lente, secondo la ricerca, dovrebbe essere in grado di correggere i problemi visivi e assicurare una visione nitida e perfetta, senza alcuna controindicazione. L’intervento dovrebbe essere una semplice procedura ambulatoriale, completamente indolore, con una durata di una manciata di minuti. L’unico limite che al momento si pone è quello dell’età. Il paziente, infatti, per procedere all’intervento dovrebbe aver già compiuto il suo venticinquesimo anno di età. Questo serve ad assicurarsi la completa maturità dell’apparato visivo ragionevolmente raggiungibile tra i venti e i trent’anni.
A chi saranno utili?
Una tecnologia con effetti come quelli promessi dalle lenti bioniche sarebbe l’ideale per risolvere difetti visivi estremamente diffusi come la miopia. Quest’ultima è talmente frequente nelle persone di ogni età che si stima che ben il 25% degli italiani sia costretto a conviverci ogni giorno. Niente a cui un buon paio di occhiali non possa porre rimedio ovviamente, ma una tecnologia come quella promessa dalle lenti bioniche permetterebbe quasi di dimenticarsi del problema, senza essere costretti a dipendere dai propri ausili visivi.
Dopo l’intervento di innesto delle lenti, infatti, la messa a fuoco da lontano non solo non dovrebbe più essere un difficoltosa, ma dovrebbe risultare addirittura ‘potenziata’.
Risolveranno ogni problema?
Il Santo Graal, dopo tutti questi anni, non è ancora stato trovato. Pensare che ci sia una formula o una tecnologia magica in grado di risolvere i problemi di tutti è quantomeno utopistico. Ogni caso, come sempre, andrà valutato singolarmente e, accompagnati dai professionisti del settore come gli ottici-optometristi, dovrà essere intrapresa la strada più idonea alle esigenze del cliente. Ricordiamo, inoltre, che una tecnologia come quella delle lenti bioniche non è ancora in commercio e, in questo momento, risulta essere ancora nel suo stadio di sperimentazione. Ovviamente, se le lenti bioniche dovessero rispettare le attese, ci troveremmo davanti a una nuova, potentissima, arma nella corsa al comfort visivo. Per ora, tuttavia, non possiamo far altro che aspettare, seguendo con interesse, e sperare che il ritrovato tecnologico del Dott. Webb si riveli un importante passo nell’evoluzione dell’ottica.
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