L’aspetto che ogni persona dovrebbe privilegiare al momento della scelta degli occhiali è il comfort visivo. Dopotutto si tratta di strumenti che ci accompagnano in quasi ogni momento della nostra vita, sarebbe impensabile indossarne un paio che dia problemi ogni giorno. Inizieremmo a credere che il mal di testa sia qualcosa di normale, che la stanchezza visiva sia inevitabile e che la nostra vista, nonostante degli strumenti correttivi, sia ormai da buttare. Ebbene sì, scegliere degli occhiali inadatti può creare una marea di problemi che renderebbero la nostra convivenza con gli ausili ottici molto complicata.
Per ottenere un comfort soddisfacente, innanzitutto, bisogna scegliere una geometria delle lenti adatta a noi, ma è sufficiente? Non sempre. Scopriamo perché.
- Come si sceglie la geometria delle lenti?
- Perché non è sufficiente scegliere la lente giusta?
- Come assicurarsi il risultato desiderato?
Come si sceglie la geometria delle lenti?
Per fortuna, scegliere la geometria delle lenti adatta alle nostre esigenze non si rivela quasi mai un problema. Si dovrà, infatti, innanzitutto prendere coscienza del proprio difetto visivo con l’aiuto di un ottico-optometrista e, in seguito, farsi guidare/consigliare sull’opzione più opportuna.
In linea generale, chi ha difetti semplici come la miopia o l’astigmatismo viene spesso indirizzato verso le ‘classiche’ lenti monofocali, chi entra, invece, in età da presbiopia (dopo i quarant’anni) trova la sua soluzione ideale nelle lenti progressive.
Queste sono solo ‘linee guida’, ovviamente nessuna decisione può essere presa se non con l’aiuto di un professionista del settore. Ogni caso va valutato singolarmente e le soluzioni veramente efficaci sono solo quelle ad hoc.
Perché non è sufficiente scegliere la lente giusta?
Quindi, una volta scelta la tipologia di lente abbiamo finito? Non proprio, qui inizia il grosso del lavoro per l’ottico-optometrista, specialmente se le lenti prescelte sono progressive. È bene sapere che questa tipologia si compone di tre campi aventi c犀利士
omplessivamente una forma a clessidra. La parte superiore serve a mettere a fuoco a distanza, la parte centrale (la più stretta) copre il campo medio e la parte inferiore vi permetterà di focalizzare gli oggetti vicini. Non basta, in questo caso, scegliere un prodotto di alta qualità e prendere correttamente le misure di centratura. Il professionista dovrà decidere i parametri di realizzazione della clessidra. Un passaggio importante che avrà un impatto sulla vostra quotidianità dal primo contatto con le lenti in avanti. Per questo motivo è impossibile trovare due paia di lenti progressive perfettamente identiche realizzate da due ottici diversi. La fase di progettazione sarà, per forza di cose, unica.
Come assicurarsi il risultato desiderato?
Per ottenere il tanto agognato massimo comfort visivo c’è un aspetto, spesso sottovalutato o trascurato da non tralasciare: la comunicazione con l’ottico-optometrista. Se la realizzazione delle lenti progressive deve essere eseguita basandosi sulle vostre esigenze è molto importante comunicare al professionista le proprie abitudini nella maniera più precisa possibile. Non prendetela come una ‘confessione’, ma come un passaggio necessario per permettere a chi di dovere di stabilire la soluzione performante possibile per voi. I diversi campi della clessidra delle lenti progressive verranno realizzati cercando di soddisfare i bisogni comunicati. Va da sé che una persona che passa molto tempo sui libri, ad esempio, avrà bisogno di una proporzione nei campi diversa da chi guida spesso oppure, se qualcuno ha entrambe le abitudini, necessiterà di un prodotto ancora differente.
Tenete sempre a mente che le lenti degli occhiali influiscono in maniera non indifferente sulla qualità della vita, affidatevi sempre a professionisti fidati e cercate di avere la miglior comunicazione possibile.
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