Spesso quando si parla di cataratta si pensa che si tratti di una patologia che può manifestarsi solo nell’età matura, in quanto la graduale opacizzazione del cristallino è causata dall’invecchiamento. Tuttavia, esistono altre tipologie di cataratta, come quella presente alla nascita, detta congenita, e quella giovanile, che si presenta in giovane età. Di cosa si tratta? Scopriamo tutto sulla cataratta giovanile e quando la si può operare.
Quali sono i sintomi?
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La cataratta giovanile è una patologia che colpisce, come dice la stessa parola, i soggetti in giovane età, in genere attorno ai 40 anni, ma si manifesta con gli stessi sintomi di quella senile. I più frequenti sono:
- Contorni meno definiti e sempre meno precisi
- Una visione sempre più difficoltosa
- Percezione dei colori meno nitida
La causa è sempre dovuta all’opacizzazione del cristallino, che avviene prima in un occhio e poi nell’altro, peggiorando la visione generale. La luce non filtra bene attraverso l’occhio e la visione viene gradualmente compromessa.
Cataratta giovanile, quali sono le cause?
Se la cataratta senile è da attribuire ad un processo di invecchiamento cellulare generale, per la cataratta giovanile le cause che stanno all’origine possono essere diverse:
- Eccessiva esposizione a raggi ultravioletti o infrarossi
- Un incidente oppure un trauma da sport estremi
- Una dermatite atopica
- Una forte miopia
- Assunzione di dosi alte di farmaci cortisonici
- Presenza di altre patologie dell’occhio come glaucoma o uveite
- Malattia sistemica come ad esempio il diabete
Quanto influisce il diabete sulla cataratta giovanile?
Nell’insorgenza della cataratta giovanile il diabete esercita un’influenza notevole. Infatti, nei diabetici il rischio di cataratta è praticamente il doppio, in particolare nella fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni, soprattutto se si tratta di pazienti affetti dalla patologia da molto tempo.
Nel soggetto diabetico, quando l’accumulo di zucchero è fuori controllo, favorisce l’agglomerazione delle proteine del cristallino, rendendolo così opaco e creando un annebbiamento della visione. Invece, per svolgere la sua funzione con efficacia, il cristallino deve essere trasparente ed elastico.
Come curare la cataratta giovanile?
Per la cataratta giovanile cure come farmaci o colliri in grado di risolverla non esistono e l’unica soluzione è l’intervento di microchirurgia. Ad oggi la chirurgia della cataratta è uno degli interventi più frequenti e anche fra quelli più efficaci e sicuri grazie all’elevata precisione consentita dalle tecniche di nuova generazione. Oltre il 90% dei soggetti operati vedono perfettamente dopo l’intervento, che va fatto comunque dietro indicazione dell’oculista. Proprio per intervenire tempestivamente è fondamentale non trascurare i sintomi e rivolgersi ad uno specialista che in base alle condizioni della cataratta consiglia come procedere.
E’ bene sapere che se la cataratta viene abbandonata a se stessa si trasforma in cataratta ipermatura, uno stadio che purtroppo diminuisce il successo dell’intervento e può provocare altre patologie dell’occhio come ad esempio il glaucoma.
Dopo essersi sottoposti alla visita specialistica e aver avuto la diagnosi della cataratta giovanile e terapia adeguata bisogna seguire i consigli dell’oculista, che sceglie la tecnica migliore a seconda dei dati che ha a disposizione e alle necessità del paziente. L’intervento rimane comunque l’unica soluzione per poter intervenire in qualsiasi tipo di cataratta e ad ogni stadio.
In cosa consiste l’intervento di femto-cataratta?
Per risolvere la cataratta giovanile l’intervento di facoemulsificazione eseguito con il laser a femtosecondi è la soluzione che offre tantissimi vantaggi. Noto anche con il nome di femto-cataratta, l’intervento prevede la frantumazione del cristallino opacizzato con l’ausilio di uno strumento ad ultrasuoni.
Al suo posto viene inserito un cristallino artificiale, detto anche lente intraoculare della gradazione adeguata a correggere la miopia del paziente.
L’intervento è indolore, non vengono praticati punti di sutura, ed è veloce, dura infatti circa venti minuti. Inoltre, consente di recuperare una ottimale capacità visiva e di fare a meno delle lenti, migliorando lo svolgimento di tutte le attività.
Quando operarsi?
Ad oggi non si attende più che la cataratta diventi matura per sottoporsi all’intervento, ma può essere eseguito quando la qualità della vista non soddisfa più le necessità del paziente. L’uso di tecniche all’avanguardia lo rende mini invasivo e il recupero visivo è praticamente completo nel giro di 24 ore.
L’intervento è indicato anche per soggetti ultra 50enni che hanno problemi di vista sia da vicino che da lontano e grazie alle innovative lenti intraoculari possono fare a meno degli occhiali.
In ogni caso solamente dopo una visita presso uno Studio Oculistico si sarà in grado di sapere se è consigliabile intervenire o meno.